Erano presenti vari Istituti alberghieri, di Torino, Mortara (Pavia), Assisi, Velletri, Roma, Erice (Trapani), Messina e un gruppo francese proveniente da Biévres, città gemellata con Palestrina, che ha esposto una serie di foto.
Prof.sa Letizia Iacometti
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E qui finisce la parte ufficiale. Volete sapere davvero com’è andata? Allora… l’avventura comincia alla stazione di Zagarolo nel pomeriggio del 7 maggio. Vediamo arrivare con un pulmino da 9 posti un baldo giovane, da noi erroneamente ritenuto l’autista (e così è sempre stato chiamato) rivelatosi poi, meschino, un prof di cucina arruolato sul campo per scarrozzare i partecipanti al concorso provenienti da varie parti d’Italia. Per la serie “mi rendo disponibile”, questo sciagurato ha dovuto portare qua e là alunni e prof per 4 giorni, 24 ore su 24. Infatti il sabato si è alzato alle 4 perché un gruppo siciliano aveva l’aereo a Ciampino ed ha continuato l’anda e rianda fino alla sera del sabato, alla festa paesana a Palestrina; ma ci domandiamo: ci sarà stata la festa poi? Non ce ne è giunta notizia almeno fino ad ora.
Da Zagarolo ci ha portato all’Hotel Cremona, 3 stelle (ma dove? Insegnando nel settore turistico, avrei qualcosa da dire) sito nel paesino di Genazzano, che noi però non abbiamo avuto il piacere di vedere, dato che l’albergo era fuori dal paese, naturalmente, se no era troppo facile eh! Con noi alloggiavano altri 2 gruppi, uno dell’Alberghiero di Erice (Trapani) e uno dell’Alberghiero di Messina, scuole (ahinoi!) avvezze ai concorsi. Erice partecipava al 9° concorso quest’anno! Quindi, sperduti nelle campagne romane, la prima sera siamo partiti a pezzi e bocconi , perché il pulmino era per 9 persone e noi molti di più. Noi prof eravamo in tiro per fare bella figura ed eravamo convinte, ossia speravamo, di passare la serata in un bel ristorante. Macché! Eravamo invitate nientepopodimeno che all’oratorio di Cave, con piatti di carta, pasta al pomodoro, fettine di carne,insalata mista, patate e dulcis in fondo COLOMBA! E qui ci è stato detto: questo passa il convento! Infatti… Uno dei nostri alunni, parlando al cellulare con la sua ragazza le ha detto: siamo nella casa del Signore!
Il giorno dopo maratona non-stop all’Alberghiero di Cave per il concorso. Stendiamo un velo pietoso sull’organizzazione: gli orari erano molto molto elastici, i tempi dilatati al massimo, pranzo a buffet (nel senso che ci siamo abbuffati) alle tre! Il povero autista, Marco per la cronaca, oltre a seguire i suoi alunni in cucina, ha accompagnato alunni e prof qua e là. E la cena? Sorpresa! L’organizzatore (se così si può chiamare) ci ha detto che il sindaco aveva annullato la festa in paese all’ultimo momento… Mah? Allora, secondo lui, dovevamo arrangiarci a cenare a nostro carico al centro commerciale a Valmontone, che non è dietro l’angolo, senza chiedersi come arrivarci tutti. A quel punto c’è stata la rivolta popolare: uno dei prof siciliani ha avvertito l’albergatore dicendo: noi mangiamo tutti da lei e paga la scuola! Infatti, per fortuna, così è stato.
Ultimo giorno, ormai eravamo pronti a tutto, Palestrina. I nostri poveri alunni fotografi hanno dato il meglio di se perché in quattro balletti hanno dovuto comprare cartoncino, scotch, nastro di raso, colla ecc. per organizzare la mostra delle loro bellissime foto, ma non credo immaginiate dove: in una stradina, appese a una rete metallica in bilico su mattoni! Per fortuna , tanto per ravvivare la mattinata, è arrivato un gruppo di 10 alunni e 3 prof francesi di Bièvre, (località tra Parigi e Versailles, mi sono informata) accompagnati dal sindaco e da alcuni suoi familiari, con cui ho fraternizzato, ossia ho fatto l’interprete, dato che nemmeno loro si raccapezzavano in quel bailamme. Anzi, ora che ci penso, chiederò al Preside che mi dia qualcosa a titolo di indennizzo. I francesi erano allibiti di fronte all’organizzazione, al che io mi sono cautelata dicendo: io sono solo una traduttrice, non c’entro niente in tutto questo, altrimenti non so come andava a finire.
Quindi, ragazzi, attenzione se no il prossimo anno vi ci portiamo!
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