martedì 2 dicembre 2008

Scuola e sicurezza - Cade un albero al Marconi (1 dicembre 2008)

Nella notte tra domenica 30 novembre e lunedì 1 dicembre 2008, su Viareggio e altre località italiane si è abbattuta una bufera, con venti fortissimi che hanno sradicato alcuni alberi e provocato numerosi danni...

Nel cortile dell'Istituto Alberghiero Marconi, un alto pino è stato abbattuto dalle raffiche ed ha urtato sull'edificio, prima di crollare a terra. Fortunatamente non ci sono stati danni a persone.

Le lezioni, per la mattinata di lunedì, sono state sospese e gli studenti rimandati a casa. Da martedì sono riprese regolarmente.




INTERVISTA AL PINO CROLLATO


D. - Innanzitutto come devo chiamarla?
R. - Mi chiami pure Pino.

D. - Pino, che si prova a crollare così dopo... dopo quanto?
R. - Mah, ho perso il conto... dovrei avere un'ottantina d'anni ma nn so, di preciso... sinceramente non ricordo la mia vita da pinolo, nemmeno da alberello...

D. - Le dicevo: che si prova a crollare così?
R. - Una gran rabbia, mi creda... E' una vita che lo dico: toglieteli di mezzo, 'sti piccioni, che pesano... non è vita, davvero, son delle bestiacce che...

D. - Ehm, mi scusi, Pino: che c'entrano i piccioni?
R. - Delafia (espressione dialettale viareggina che corrisponde, più o meno a: "caspita" e simili - N.d.R.), son loro che m'hanno tirato giù, che crede?

D. - Beh, in realtà c'è stata una bufera con raffiche a 120 Km orari, e nei giorni precedenti una gran pioggia che ha sgranato il terreno... non credo che i piccioni possano...
R. - E invece son quelle bestiacce che mangino tutto il giorno e volino quassù... poi si metton tutti insieme da una parte, sempre quella, dove pendevo di più... eh... e poi, dai e dai e dai, è bastata una ventata e son venuto giù... che rabbia!

D. - Capisco, Pino. Ma veniamo alla scuola, che lei conosce benissimo, avendola vista crescere e migliorare negli anni: come vede questi ragazzi?
R. - Ora li vedo da sdraiato, prima dall'alto, era meglio...

D. - Sì, certo, ma io intendevo: che condizione giovanile, che prospettiva?
R. - Ah, quello? Beh, sa, i ragazzi son ragazzi, loro sanno ben poco di ciò che voglino... qualcuno, si vede, ha voglia di imparare un mestiere e anche di imparare le cose... io vedo soprattutto velli dell'Alberghiero, vell'altri, del Grafico, dell'Aziendale e del Turistico, molto meno, da più lontano... ma il vento me ne ha parlato diverse volte...

D. - E che impressione ha?
R. - Beh, mi mancheranno, sa? Io a questi ragazzi sono affezionato, come lo ero prima a quelli del Liceo Colombo... a volte li vedo passare, sono uomini e donne fatti... qualcuno ha portato i suoi figlioli qui... loro, di me, non sanno niente, mi vedevano a malapena anche se ero alto più di 20 metri... eppure gli son servito tante volte per farsi ombra, per imboscarsi un po'... quante cose avrei da raccontare... sa...

D. - Dica, Pino, racconti...
R. - C'era un ragazzino, sarà stato... 20-25 anni fa... magrolino, timido, sempre rosso in faccia, gli bastava una parola di una ragazzina per perdere la voce. Un giorno - io lo vedevo che faceva il filo a una bimba di un'altra classe - ha preso il coraggio, non so da dove... l'ha chiamata proprio qui, sotto di me, un po' dietro, per non farsi vedere... e le ha mostrato questo...

D. - Cosa?
R. - Guardi, forse si vede ancora... qui, alla base, lo vede?

D. - Sì, è un... cuore, con due iniziali.
R. - Ecco... oh, si son sposati, lo sa? Quella bimbina è rimasta spiazzata, non si sarebbe mai aspettata una cosa così, diretta, schietta, da questo ragazzo... sa, in classe lo prendevano un po' in giro. Incredibile, ma gli è piaciuto da quel momento, si è accorta di lui. Poi si son persi di vista ma lei, quel gesto, non l'ha più dimenticato... e quando si son ritrovati, si son presi per davvero... ora credo abbiano due o tre figlioli, già belli grandi.

D. - Bella questa cosa, Pino... Un'altra?
R. - Eh... a ricordarsele... Beh, sì, una un po' triste... c'era un vecchino che portava sempre il cane qui, per tanti anni... il cane pisciava su di me e un po' su tutti gli altri alberi, scorrazzava nel cortile, stava bene... il padrone sedeva su quella panchina lì, proprio quella, sempre la solita... abitava qua verso il Campo di Aviazione ma gli piaceva questo giardino...

D. - E poi?
R. - Eh... il canino un giorno se ne è andato... mi è arrivata la notizia dalle rondini... il vecchino è tornato qui per un po', ma era... stava... sempre fermo, con le mani appoggiate al bastone... io non sapevo cosa dirgli... poi un giorno non l'ho più visto...

D. - Ricordi di guerra?
R. - Eh, brutta faccenda, quella... io ero un alberotto, se così si può dire... qui l'hanno vista brutta, dopo il '43... quando ad agosto del 1944 ci fu quella tragedia, a Sant'Anna di Stazzema, qui la gente era esasperata... i Tedeschi che si ritiravano ne hanno combinate tante, troppe... ma lo sa cosa mi colpisce, tanto?

D. - Cosa?
R. - Che ora ci sia pace... io ne vedo tanti di tedeschi qui, in pineta, d'estate... la Versilia è piena di turisti e mi commuove vedere questi bimbini biondi che giochino con i bimbi italiani... i ragazzi, qui a scuola, studiano il tedesco e imparano a trattare con i forestieri... molti vanno a studiare là, e in gita... questo sembrava impossibile 60 anni fa... invece...

D. - Chiudiamo con una cosa bella, Pino...
R. - Sì... Ho visto centinaia, migliaia di ragazze e ragazzi... dall'alto non si capiscono le parole, ma si vedono i gesti... e vederli crescere, di anno in anno, andare e venire, è... bellissimo... durante la ricreazione, i capannelli a chiacchiera, e la mattina ad aspettare la campanella... i ragazzi che sgommano coi motori per farsi vedere, le bimbe che ridacchiano e occhieggiano... la stragrande maggioranza di loro è cresciuta bene e ha imparato tante cose, qui... lo so... i ragazzi sono belli, sempre... bisogna credere in loro, comunque... poi ci pensa la vita a farli crescere, rialzare, riprendersi...

D. - Rialzarsi, riprendersi... vale anche per lei, Pino?
R. - Beh... no... per me è diverso... eppure non è finita qui, sa? Spero di viaggiare, l'ho sempre voluto... dall'alto, quando son diventato grande grande, ho sempre guardato il mare... forse è la volta buona che mi ci mandino... forse albero maestro, o asse di ponte... forse una semplice balaustra, chi lo sa? Ma al mare ci vado di sicuro :-)




3 commenti:

  1. che post carinoooooo!!!!
    complimenti...
    ma c'è maniera di collaborare per il blog????
    Sempre Martina 4a alberghiero...

    RispondiElimina
  2. grazie, Martina :-)
    certo, anzi, sei la benvenuta, stiamo cercando proprio questo :-)
    intanto se hai del materiale da pubblicare puoi inviarlo in Redazione... come anche suggerimenti, critiche ecc...
    inoltre, uno step successivo è quello di condividere la gestione dei contenuti (inserimento dei post, ad esempio) con allievi/e responsabili... a questo si arriva un po' per volta, come puoi immaginare... ma sei sulla strada buona! :-)

    saluti e grazie
    prof. Picchianti

    RispondiElimina
  3. Grande prof.!!Bella l'intervista fa morire dal ridere =) continui così...

    Nikolas Paganucci 1^A

    RispondiElimina

Per inserire un commento puoi ISCRIVERTI come utente Google oppure postarlo come "Anonimo", ma ricordati di indicare comunque il tuo nome sul commento.
Sei il/la benvenuto/a, ma non usare questo spazio per offendere o dire volgarità, perché non le vedrai mai pubblicate...
Anche eventuali critiche saranno pubblicate solo se firmate.
Grazie per il tuo msg :-) La Redazione di SALASTAMPAMARCONI

A.A.A. cercasi foto

A.A.A. cercasi foto
Hai una foto dell'occupazione/autogestione e, in generale, del Marconi, o della tua classe, o comunque interessante, che vuoi pubblicare sul blog? Inviala a salastampamarconi@alice.it

CONTATTI

CONTATTI
Vuoi scrivere? Inviare foto, video? Creare dei link? Commentare? Ordinare panini alla merendaia oppure prenotare una gita scolastica a Barcellona? Scrivi a salastampamarconi@alice.it

RIFIUTI SOSTENIBILI VERSILIA: il blog

RIFIUTI SOSTENIBILI VERSILIA: il blog
Il blog del progetto di riduzione rifiuti e raccolta differenziata promosso nelle Scuole della Versilia